Musiche Dal Mondo

  • Autor: Vários
  • Narrador: Vários
  • Editor: Podcast
  • Duración: 123:40:55
  • Mas informaciones

Informações:

Sinopsis

Il podcast della trasmissione Musiche dal mondo di Radio Popolare

Episodios

  • Esma Redzepova: My Last Song

    31/07/2021 Duración: 29min

    Musiche dal mondo di sab 31/07/21

  • Khaira Arby: New York Live

    24/07/2021 Duración: 29min

    Registrato oltre Atlantico nel 2010, e pubblicato dalla etichetta americana Clermont Music, New York Live arriva opportunamente, a tre anni dalla sua scomparsa, a ricordarci Khaira Arby, che pur non avendo raggiunto una particolare notorietà internazionale è stata tra le figure più significative della musica maliana degli ultimi decenni. Nata nel '59 nei dintorni di Tombouctou, Khaira a dieci anni comincia a cantare con un gruppo culturale locale, e avvia poi una promettente carriera, stroncata però nel '76 dalla decisione del padre di darle un marito insensibile alla sua vocazione artistica. Ma nell'83 Khaira divorzia, riprende la sua carriera anche grazie all'aiuto di Ali Farka Toure, e nel '90 esce il suo debutto Moulaye, esempio pionieristico di cassetta pubblicata da una cantante del nord del Mali: più in generale Khaira Arby sarà una delle prime cantanti maliane ad affermarsi sulla scena nazionale. Poi, a causa dell'occupazione jihadista del nord del Mali del 2012 e delle condizioni di insicurezza nella

  • Yat-Kha: We Will Never Die

    17/07/2021 Duración: 29min

    Con We Will Never Die del gruppo Yat-Kha, ritroviamo una vecchia conoscenza degli appassionati di world music, Albert Kuvezin. Originario di Tuva, repubblica autonoma della confederazione russa che si trova nella Siberia meridionale, al centro dell'Asia continentale, negli anni novanta Kuvezin è stato uno dei fondatori del gruppo folk Hun Hur Tu e appunto del gruppo folk-punk Yat-Kha, che fecero epoca a livello internazionale per l'uso dello straordinario canto di gola tuvano: in particolare Kuvezin fece colpo nel '94 con l'album Yenisei-Punk. Per chi non conoscesse il canto di gola per cui Tuva va famosa, limitiamoci a dire che la incredibile voce cavernosa di Albert Kuvezin può far impallidire le voci gutturali dei più agguerriti cantanti grindcore, il genere imparentato con l'heavy metal e l'hardcore punk. Gustosissime le cover "di gola" di While My Guitar Gently Weeps di George Harrison, e di Solitude dei Black Sabbath.

  • Anansy Cissé: Anoura

    10/07/2021 Duración: 29min

    Il Mali può vantare una notevole tradizione di chitarra elettrica, soprattutto in una direzione blues-rock, e Anansy Cissé è uno dei giovani che la portano avanti. Originario di Diré, nella regione di Tombouctou, Cissé una decina d'anni fa ha dovuto lasciare la sua città - dove gestiva uno studio di registrazione - quando il nord del Mali è stato occupato dalle milizie jihadiste, e si è rifugiato a Bamako. E' stato nella capitale che ha cominciato a fare musica in proprio. Nel 2014 è uscito il promettente Mali Overdrive, il suo album d'esordio: Anoura, pubblicato quest'anno dalla Riverboat Records, è il secondo.

  • Emicida: AmarELO

    21/02/2020 Duración: 24min

    ..Di estrazione sociale povera, nato nell'area di Sao Paulo nel 1985, figura tra le più in vista del più aggiornato panorama brasiliano (proprio Sao Paulo è da anni uno dei poli di maggiore creatività musicale a livello mondiale), il rapper e cantante Emicida consacra il suo nuovo album all'amore: potrebbe sembrare una scelta di disimpegno ma non lo è, e guarda caso sono parecchi gli artisti brasiliani che in questo momento parlano di amore. Perché nel Brasile del discorso politico violento, di odio, di Bolsonaro, parlare di amore è di per sé una presa di posizione politica. Ma - di grande qualità musicale e molto vario - il nuovo album di Emicida contiene poi dei messaggi più specifici: a cominciare dalla canzone da cui il disco prende il titolo. AmarElo contiene infatti un campionamento di un verso di Sujeito de sorte, una canzone di Belchior del 1976: "l'anno scorso sono morto, ma quest'anno non muoio". All'epoca la canzone ebbe meno successo di altre di Belchior, ma negli ultimi anni quel verso è stato ri

  • Gaizca Project

    14/02/2020 Duración: 28min

    Con Musiche dal mondo in generale vi proponiamo musiche di altri continenti, ma una musica così gioiosa ed esuberante come quella di Gaizca Project, un album pubblicato dall'etichetta Homerecords, è certamente una buona occasione per rimanere questa volta in Europa. Il senso di Gaizca Project è quello di mettere insieme tre culture musicali popolari e tradizionali della penisola iberica, e cioè della Galizia, dei Paesi Baschi e della Catalogna, con l'idea di valorizzare le loro identità in una creazione aperta però sul mondo e sulla contemporaneità. Bellissimo, brillante, l'assortimento di strumenti tradizionali che Gaizca Project ci propone (oltre a voci, chitarre e batteria). Della musica galiziana sono tipici pandeiro e pandeireta, tamburelli a cornice rotonda che nella penisola iberica si sono diffusi probabilmente come influenza nordafricana, portata dalla dominazione arabo-musulmana; e le cunchas, conchiglie che vengono "suonate" una con l'altra con un movimento che sta tra la percussione e lo sfregamen

  • Trilok Gurtu: God is a Drummer

    07/02/2020 Duración: 28min

    Molto popolare - e di casa - in Italia, Trilok Gurtu, uno dei più apprezzati e famosi percussionisti del mondo, è nato a Bombay nel 1951, figlio di Shoba Gurtu, rinomata interprete di canto classico hindustani, e in India ha imparato l'arte delle tabla, le tipiche percussioni indiane. Proprio in Italia, con il gruppo italiano Aktuala, a cavallo tra jazz d'avanguardia e musiche dal mondo, Gurtu negli anni settanta mosse i primi passi di una carriera che lo avrebbe portato a collaborare con musicisti della statura di Joe Zawinul e Don Cherry. Gurtu spiega così il titolo del suo nuovo disco: "senza ritmo nulla si muove, senza movimento il mondo si fermerebbe: nella natura tutto è movimento, ritmo, energia. Per questo dico: Dio è un batterista". Un album di musica - come sempre quella di Gurtu - cordiale, esuberante, animata da un ritmo irrefrenabile: se Dio è un batterista, Trilok Gurtu è il suo profeta.

  • Les Amazones d'Afrique: Amazones Power

    31/01/2020 Duración: 28min

    ..Il nome - Les Amazones d'Afrique - è un omaggio allo stesso tempo alle Amazzoni del Dahomey, che per due secoli difesero l'odierno Benin, e al gruppo guineano Les Amazones de Guinee, storico complesso africano tutto femminile. Les Amazones d'Afrique sono un collettivo di artiste africane nato nel 2014, per promuovere la causa delle donne, l'uguaglianza tra i sessi, la lotta contro le ingiustizie e le violenze di cui le donne sono vittime: dopo il primo album uscito nel 2017, sono ora al secondo, sempre per la Real World. Nel frattempo l'assortimento delle cantanti e rapper è cambiato, ma il progetto prosegue. Nelle canzoni dell'album si toccano molti temi: uguaglianza fra i sessi, misoginia, violenza, identità sessuale, matrimoni forzati, mutilazioni genitali. La musica delle Amazones d'Afrique è molto elettronica e molto aggiornata sul piano dei suoni: anche un modo metaforico per dire che in Africa le lotte e le rivendicazioni delle donne sono all'ordine del giorno, e che la battaglia delle donne africane

  • Attarazat Addahabia and Faradjallah: Al Hadaoui

    24/01/2020 Duración: 28min

    I gnaoua sono gli eredi degli schiavi neri dell'Africa subsahariana: le loro comunità sono depositarie di una cultura specifica, e la loro musica ha all'interno del panorama musicale marocchino una sua identità molto spiccata, con fenomeni di transe e posessione nel corso delle cerimonie. Abelkabir Faradjallah nasce a Casablanca, uno dei poli della cultura gnaoua, da genitori arrivati da altre città, la madre da Essaouira, altro centro rinomato per la cultura gnaoua; da ragazzo comincia a scrivere canzoni e ad essere ingaggiato come cantante per feste di amici. Il gruppo Attarazat Addahabia si forma nel '68, con ben 14 elementi, fra cui diverse voci femminili, tutti della stessa famiglia: la formazione mette insieme musica marocchina, e in particolare gnaoua, e influenze che vengono dal pop internazionale e dalla black music, in un amalgama molto moderno ed esuberante. Attarazat Addahabia ha poi cessato definitivamente la propria attività alla metà degli anni novanta. L'album ora meritoriamente portato alla l

  • Lina_Raul Refree

    17/01/2020 Duración: 26min

    Trentacinquenne, Lina Cardoso Rodrigues è cresciuta a Porto, dove ha studiato canto operistico. Dopo avere avuto ruoli in allestimenti della Carmen e della Boheme, nel 2005 si è vista affidare la parte di protagonista nel musical Amalia, su Amalia Rodrigues, un impegno che aveva permesso di constatare quanto fosse portata per il fado: che via via le si è imposto come destino professionale. Per il suo terzo album Lina ha sentito il bisogno di fare qualcosa di diverso, e si è rivolta a Raul Refree, musicista con un range di esperienze piuttosto ampio, anche in ambito sperimentale. Refree è conosciuto soprattutto per il suo lavoro con Rosalia, giovane star spagnola che reinterpreta il flamenco con un'estetica spregiudicata. Lina gli ha chiesto di fare col fado quello che aveva fatto col flamenco. Salvo che Refree non aveva sostanzialmente nessuna confidenza col fado, e che Lina ha scelto brani dal repertorio di Amalia Rodrigues senza cambiarli né nelle parole né nelle melodie, e Refree ha cominciato a lavorare c

  • Issam Hajali: Mouasalat Ila Jacad El Ard

    10/01/2020 Duración: 28min

    Alla metà degli anni settanta Issam Hajali è un giovane che a Beirut fa parte di una band, i Rainbow Bridge, che comincia ad avere successo guardando al pop-rock occidentale: Beatles, Cream, Jethro Tull. Ma in Libano scoppia la guerra civile, e Issam, che milita nella sinistra, si sente nel mirino e riesce a raggiungere Parigi, dove rimane per un anno. Nella capitale francese Hajali stenta a mettere insieme il pranzo con la cena, ma prima di tornare a Beirut nel '77 riesce a organizzare una piccola seduta di incisione: a Parigi, vuoi per la lontananza dal suo paese, vuoi per la tragedia della guerra civile che il Libano stava attraversando, Hajali sente il richiamo per la musica araba, e crea un pop-folk mediorientale che va già nella direzione di Ferat Al Ard, il gruppo con cui Hajali farà poi epoca in Libano. Mai uscito, circolato solo in copie artigianali, l'album è un gioiello che adesso vede la luce con Habibi Funk, etichetta tedesca specializzata nel vintage arabo.

  • Musiche dal mondo di venerdì 20/12/2019

    20/12/2019 Duración: 56min

    Musiche dal mondo è una trasmissione nel solco della lunga consuetudine di Radio Popolare con la world music – da prima che questa discussa espressione entrasse nell’uso internazionale – e in rapporto con World Music Charts Europe. WMCE è una iniziativa a cui Radio Popolare ha aderito e partecipa dall’inizio: una classifica europea realizzata attraverso il sondaggio mensile di animatori di programmi di world music su emittenti pubbliche, aderenti all’Ebu, appunto l’associazione delle emittenti pubbliche europee, ma con qualche eccezione come Radio Popolare, che è una radio privata di ispirazione comunitaria. Nel 1991 l’EBU sondò la Rai, per coinvolgerla in WMCE, ma la Rai snobbò la proposta. Però all’Ebu segnalarono che c’era una radio che sulle musiche del mondo aveva una certa tradizione e che probabilmente avrebbe risposto con interesse… L’Ebu si fece viva con noi, e Radio Popolare aderì entusiasticamente. Ormai quasi trent’anni dopo, WMCE continua e Radio Popolare continua a farne parte, assieme ad em

  • Oumar Konate: I Love You Inna, Kankou Kouyate; Kuma; Eneida Marta, Ibra

    13/12/2019 Duración: 53min

    Il Mali ha una grande tradizione di chitarre elettriche, e anche una grande passione per l’uso della chitarra elettrica in una direzione ibrida, fra background tradizionale maliano e rock-blues: al suo quinto album, Oumar Konate, che a Bamako, la capitale, si esibisce regolarmente nei locali, è uno dei giovani in questo filone della musica maliana. ..Kankou Kouyate è una giovane cantante che proviene da una famiglia di rinomata tradizione nel campo della musica: il suo album è nato dall’incontro a Bamako con il chitarrista e produttore scozzese Mark Mulholland...Eneida Marta è una cantante della Guinea Bissau: la sua musica è influenzata da grandi protagonisti della musica del suo paese e dell’Angola, altra ex colonia portoghese, ma risente anche del suo interesse per il jazz.

  • The Good Ones: Rwanda, you should be loved

    06/12/2019 Duración: 29min

    Rwanda, you should be loved è il terzo album del trio The Good Ones, costituitosi dopo il genocidio del ’94 - quando nel giro di tre mesi vennero uccise come minimo un milione di persone – da appartenenti alle tre etnie del Ruanda, tutsi, hutu e abatwa, proprio nella prospettiva di superare il trauma di quello che era avvenuto, che aveva toccato anche le famiglie di questi musicisti. A scoprirli, sulle colline di una remota regione rurale del Ruanda, è stato una decina di anni fa il produttore americano Ian Brennan, sposato con una italo-ruandese, la fotografa e filmaker Marilena Delli. I tre musicisti di The Good Ones continuano a vivere lì, dove tutt’ora non arriva né acqua corrente né elettricità, né l’influenza delle musiche urbane o straniere e occidentali. Le condizioni di vita modestissime dei musicisti si riflettono nella loro musica, la cui poesia non è alterata da alcune partecipazioni non invasive, curate da Brennan, di musicisti di fama internazionale, come Tunde Adebimpe (Tv on the radio), Nels C

  • Wuta Mayi: La face cachée

    29/11/2019 Duración: 28min

    Wuta Mayi, che ha festeggiato settant'anni in agosto, è un cantante congolese con un curriculum glorioso: nato a Kinshasa, nel '69 partecipò al Festival panafricano di Algeri nelle file della formazione che rappresentava il Congo-Zaire, Orchestra Bamboula; poi fu tra l'altro con uno dei grandissimi della musica congolese, Dr Nico, e nel '74 raggiunse il più grande di tutti, Franco, con cui rimase fino ai primi anni ottanta; nel nuovo millennio Wuta Mayi è stato il fulcro di Kekelé, fortunato gruppo di revival del soukous. Adesso, a coronamento della sua carriera, questo album personale, che ci dà il piacere di ritrovare l'eleganza, la souplesse, la seduzione della musica congozairese degli anni d'oro: musica congozairese come questa è oggi pochissimo presente nella circolazione internazionale della world music, e ci manca tanto.

  • Habib Koité: Kharifa

    22/11/2019 Duración: 29min

    Pubblicato dall'etichetta Contrejour, Kharifa è il nuovo album di Habib Koité, cantante e chitarrista, uno degli artisti maliani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Diversi i riferimenti, espliciti o meno, alla difficile situazione attuale del Mali: una canzone racconta Bamako, dove aumenta costantemente la popolazione, il traffico, l'inquinamento, come conseguenza dei gravi problemi nel nord del paese, con tanti che vanno nella capitale alla ricerca di maggiore sicurezza; un'altra esalta l'identità multietnica del Mali, in un momento in cui l'instabilità, il conflitto, la presenza jihadista nel nord hanno come ripercussione anche violenti scontri interetnici. Tra gli ospiti dell'album Toumani Diabaté, l'ambasciatore della kora nel mondo, e Sekou Diabaté, il leggendario chitarrista guineano di Bembeya Jazz, storica, epocale formazione della musica moderna africana.

  • Aziza Brahim: Sahari

    15/11/2019 Duración: 25min

    Abbar el Hamada, album di Aziza Brahim pubblicato dalla Glitterbeat, è risultato il più votato nel consuntivo generale del 2016 di World Music Charts Europe, la classifica, a cui anche Radio Popolare contribuisce, e a cui Musiche dal mondo è collegata. Una cantante dunque di successo nel circuito della world music, ma anche una figura importante per l'identità e la cultura sahrawi: nata nel '76 in un campo di profughi sahrawi in Algeria, nelle sue canzoni parla di rifugiati, di muri, di oppressione, di esilio, e, dopo la prematura scomparsa nel 2015 di Mariem Hassan, cantante sahrawi di una generazione più anziana, Aziza Brahim è oggi l'artista sahrawi più nota a livello internazionale. Una canzone di Sahari - nuovo album di Aziza Brahim pubblicato sempre dalla Glitterbeat - ha un testo scritto appositamente da un grande poeta sahrawi, Zaim Alal, che vive in un campo di rifugiati, e parla dell'ingiustizia che patiscono i sahrawi, a cui è impedito tornare nella loro terra. "Ma non si tratta solo di noi - comme

  • Carmen Souza: The Silver Messengers

    08/11/2019 Duración: 26min

    Se una nuova generazione di cantanti di nascita o origine capoverdiane salita alla ribalta internazionale - si pensi a Lura o a Mayra Andrade - ha cercato di rinnovare rispetto alla tradizione incarnata da una Cesaria Evora aggiornando il repertorio e l'impostazione o andando in una direzione più spregiudicatamente pop, Carmen Souza, con il suo approccio e i suoi interessi che guardano al jazz, è un caso a parte. Horace Silver (1928-2014) è stato il più importante protagonista di origini capoverdiane della vicenda del jazz: scoprire che ancora prima che lei nascesse c'era un artista che già aveva costruito un ponte fra il Capo Verde e il jazz, è stato un momento fondamentale nella vita e nella carriera di Carmen Souza. Con The Silver Messengers (pubblicato dalla tedesca Galileo) Carmen dedica adesso a Silver un intero album, in cui rivisita una decina di brani del grande pianista: e per lei, cantare Song for My Father di Silver è anche un modo per rendere omaggio alla propria famiglia.

  • Sahra Halgan: Waa Dardaaran

    25/10/2019 Duración: 28min

    Halgan significa "la combattente": è un soprannome che la cantante, nata nella Somalia del nord, si è guadagnata negli anni ottanta. Nel 1960 la Somalia britannica ottiene l'indipendenza e si unisce al resto della Somalia: negli anni ottanta però la repressione del dittatore della Somalia Siad Barre suscita una rivolta indipendentista, e ne scaturisce un conflitto, con il bombardamento a tappeto di Hargheisa, il centro più importante della Somalia del nord, e città natale di Sahra Halgan. Artista molto amata, Sahra si improvvisa infermiera e canta al fronte per sostenere il morale dei combattenti. Nel '91 la Somalia del nord diventa l'autoproclamata Repubblica del Somaliland. Ma le lotte fratricide che caratterizzano la fine della guerra costringono Sahra Halgan all'esilio, e la cantante ottiene l'asilo politico in Francia, dove per vent'anni conosce il destino di tanti immigrati e le difficoltà la allontanano dalla musica. A cui torna nel 2010, realizzando tournée in Europa, Africa e Asia. Ora questo album p

  • Rachid Taha: Je suis africain

    18/10/2019 Duración: 30min

    A un anno dalla morte, che nel settembre 2018 ha portato via Rachid Taha qualche giorno prima del suo sessantesimo compleanno, in settembre è uscito l'album postumo Je suis africain (Naive). Non si pensi ad un assortimento di scampoli che erano avanzati: si tratta di un album a cui Taha aveva lavorato prima di morire, concependolo e scrivendo le canzoni assieme al musicista francese Toma Feterman; l'ossatura dell'album era stata registrata parte a casa di Taha, parte a casa di Feterman, che ha poi completato il lavoro. Nato a Orano come Khaled, a differenza dell'alfiere del rai Taha era arrivato in Francia ancora bambino, nel '68, e da adolescente si era innamorato del punk, senza però per questo dimenticarsi della sua cultura di provenienza. Poi negli anni ottanta Taha è stato l'anima di Carte de Séjour, gruppo che fece epoca nel periodo in cui oltralpe da una parte montava il Fronte Nazionale e dall'altra Sos Racisme portava alla ribalta i beur, i giovani immigrati di seconda generazione di origine maghrebi

página 7 de 12