Vita Comune

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Sinopsis

Grande profondità di pensiero e una conoscenza dell’uomo davvero mirabile

“Vita Comune” costituisce il resoconto delle esperienze di vita comunitaria di un gruppo di teologi tra il 1935 e il 1937 a Finkenwalde. Bonhoeffer era stato infatti tra i promotori della Chiesa Confessante che nel 1934, dopo le prime leggi razziali e l’asservimento al nazismo delle Chiese Evangeliche tedesche, aveva dichiarato la propria fedeltà a Gesù Cristo. A Finkenwalde Bonhoeffer era il responsabile di un seminario di preparazione al pastorato e qui nasce una singolare esperienza di vita comune, che riscopre una dimensione profonda di preghiera, riflessione, condivisione. Bonhoeffer scrisse questo testo di getto nel settembre-ottobre 1938, durante quattro settimane di vacanza trascorse a Gottinga, nella casa di sua sorella gemella Sabine Leibholz, che aveva dovuto lasciare la Germania poco prima. Con un’esposizione molto lucida e attenta e giustificando sempre le sue affermazioni con le sacre Scritture, Bonhoeffer individua le caratteristiche della comunità cristiana e ciò che la differenzia rispetto all’usuale incontrarsi degli uomini. Molte osservazioni traggono spunto dall’esperienza vissuta e dai problemi che possono essere sorti direttamente in comunità e quindi sono assai specifiche per pastori o teologi, però vi sono moltissimi pensieri, indicazioni di saggezza pratica, riflessioni sulle relazioni umane e sul rapporto col divino che denotano una grande profondità di pensiero e una conoscenza dell’uomo davvero mirabile. Ogni gesto comunitario riceve giustificazione e s’inserisce in un contesto più vasto, che è quello della chiesa nel suo insieme. I gesti più semplici, come mangiare assieme, ricevono pari dignità di altri, a dimostrazione che il cristianesimo viene presentato come un messaggio concreto, legato alle vicende dell’uomo – di tutto l’uomo – e alla sua storia. Nulla di ciò che è umano viene escluso e così Bonhoeffer parla del lavoro, del servizio, del peccato e della confessione. Alla base delle sue affermazioni non ritroviamo un misticismo idealistico, ma un messaggio forte coinvolto nella storia degli uomini, che di sicuro rimane di grandissima attualità ai nostri giorni. L'autore: Teologo luterano tedesco, DB è stata una delle figure intellettuali più di spicco della prima metà del '900. Rinchiuso in carcere per le sue posizioni contrarie alla politica nazista, fu impiccato il 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Il suo pensiero, rivolto a riportare l'autenticità del messaggio cristologico agli uomini, si caratterizza per un cristianesimo definito «non religioso», che si fonda sul recupero dei contenuti originari delle Scritture, rifiuta ogni fuga nell’aldilà, coniugando la fede nel Dio di Gesù Cristo con una piena fedeltà ai valori umani.