Cominciamo Bene - Le Interviste

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Sinopsis

Le interviste della rassegna stampa di Radio Beckwith. Tutte le mattine alle 8.00 con Marco Magnano e Matteo De Fazio.

Episodios

  • 12-07-22 - Acque mosse, l'impatto dell'uomo sull'acqua dolce - La rassegna stampa di RBE

    12/07/2022 Duración: 14min

    Acqua mossa In un periodo di pesante siccità in corso in Italia e nell’Europa Meridionale, ragioniamo sull’impatto dell’essere umano sulle acque superficiali. Uno studio statunitense mostra che negli ultimi decenni le nostre attività hanno modificato molto il corso dei fiumi, influendo in modo pesante sul trasporto di sedimenti. Ma un’altra ricerca mostra che è l’intero ciclo dell’acqua ad essere stato stravolto, ad un livello anche in questo caso inedito e grave, avvicinandoci rapidamente ad uno stato di allarme e di emergenza globalizzata. Ci sono poi le paludi, la cui bonifica è stata spesso al centro dell’espansione agricola e urbana in tutto il mondo, ma che ora emergono come preziose aiutanti nella lotta al cambiamento climatico, sia perché assorbono CO2 sia perché mitigano alcuni eventi meteorologici estremi.

  • 08-07-22 - Le migrazioni d'estate, intervista a Marta Bernardini - La rassegna stampa di RBE

    08/07/2022 Duración: 11min

    Le migrazioni d’estate La stagione calda è sempre quella che vede maggiori partenze lungo la rotta migratoria del Mediterraneo, per via delle condizioni climatiche più favorevoli. Per analizzare la situazione attuale abbiamo raggiunto Marta Bernardini che con Mediterranean Hope è a Lampedusa, dove porta avanti un’attività di supporto ormai da anni. Ci conferma che sono molti gli arrivi di questo periodo, da molti paesi tra cui anche famiglie dalla Tunisia, paese dal quale in genere partono persone arrivate da altre aree. In Italia incontrano l’accoglienza di molte organizzazioni ed enti di soccorso ma anche la porta chiusa, o quasi, da parte delle istituzioni, che parlano di emergenza nonostante i numeri siano gestibili, sorvolando sul dramma di chi soffre e muore durante il viaggio.

  • 07-07-22 - Tassonomia insostenibile - La rassegna stampa di RBE

    07/07/2022 Duración: 15min

    Tassonomia insostenibile Il Parlamento Europeo vota a favore del piano della Commissione per inserire il gas naturale e l’energia nucleare, pur con qualche paletto, nella lista delle fonti “verdi” e quindi candidate a finanziamenti pubblici. Molto vaste le proteste a questa decisione, sia da parte di attivisti che di investitori, ma anche interi stati Lussemburgo e Austria vogliono passare a vie legali per contestarla. I motivi sono evidenti: il gas naturale è un combustibile fossile che contribuisce alla crisi climatica, mentre il nucleare si lascia dietro pericolose scorie radioattive. Non c’è solo la preoccupazione ambientale: favorire il gas è, secondo molti, l'ennesimo assist alla Russia di Putin. Inoltre, questo può compromettere il percorso europeo verso la transizione energetica?

  • 06-07-22 - Interruzione interrotta, intervista a Mirella Caffaratti - La rassegna stampa di RBE

    06/07/2022 Duración: 18min

    Interruzione interrotta Dopo la pesante sentenza della Corte Suprema Usa, che ha dichiarato incostituzionale il diritto all’interruzione di gravidanza, vogliamo raccontare la situazione italiana e lo facciamo con Mirella Caffaratti, avvocata, femminista e attivista su vari fronti, tra cui l’accesso all’aborto. Ci spiega che in Italia il diritto rimane una legge, ma all’atto pratico il numero di personale sanitario obiettore rende impossibile, o quasi, abortire in alcune aree. Anche qui poi è presente l’opposizione a questo diritto: in Piemonte da tempo si cerca di aggiungere ostacoli alla pratica, come l’accreditamento dei movimenti cosiddetti “pro vita” nei consultori. Caffaratti teme poi che la decisione della Corte Suprema possa avere un’eco nel resto del mondo e dare ulteriore spinta a queste tendenze.

  • 05-07-22 - Uno sguardo sulla Siria, con Marco Magnano - La rassegna stampa di RBE

    05/07/2022 Duración: 14min

    Uno sguardo sulla Siria Torniamo a contattare Marco Magnano, che dopo il Libano sta visitando la Siria nel corso di un viaggio insieme alla Ong Armadilla. A Damasco si percepisce una sicurezza relativa, visto che i fronti ancora aperti dalla guerra civile sono molto lontani. Ma le difficoltà sono comunque diffuse. Non si è visto un rapido tracollo economico come quello avvenuto in Libano, ma la direzione sembra comunque essere quella, per via sia delle sanzioni decennali nei confronti del paese sia delle recenti conseguenze della guerra in Ucraina. In questo momento, in particolare, spicca il prezzo del carburante e la difficoltà di procurarselo. Marco ci racconta anche dei moltissimi profughi palestinesi nella capitale Damasco, che ospita anche una grandissima quantità di sfollati dal resto della stessa Siria.

  • 04-07-22 - Come stanno gli Usa - La rassegna stampa di RBE

    04/07/2022 Duración: 16min

    Come stanno gli Usa Nel giorno in cui gli Stati Uniti celebrano la festa dell’indipendenza, ragioniamo sullo stato di salute di questa democrazia. Due notizie di queste ore offrono uno scenario pesante: la commissione d’inchiesta sui fatti del 6 gennaio 2021 sta valutando di muovere accuse penali ai danni dell’ex presidente Trump, nelle ore in cui emerge l’ennesimo video che mostra un'uccisione ingiustificata da parte della polizia ai danni di un giovane afro-americano. Allargando lo sguardo, negli ultimi anni gli Usa hanno anche fatto molti passi indietro nella lotta alla crisi climatica, inversione che è proseguita in questi giorni con il blocco della Corte Suprema all’agenzia per l’ambiente Epa. Il paese scivola anche nelle classifiche sulla salute della democrazia, in particolare sugli elementi che circondano le elezioni.

  • 01-07-22 - Lo stallo libanese - La rassegna stampa di RBE

    01/07/2022 Duración: 14min

    Stallo libanese Abbiamo parlato con Marco Magnano che in questi giorni è in viaggio tra Libano e Siria con la ong Armadilla. Lo raggiungiamo per tastare il polso della situazione libanese, da cui riceviamo notizie molto preoccupanti. Marco ci conferma che le ramificazioni della guerra in Ucraina stanno aggravando la crisi, portando ad esempio una grande carenza di beni alimentari. Intanto ci sono state delle elezioni, che però non hanno risolto il lungo stallo politico del paese, sebbene sia cruciale portare avanti delle riforme importanti per ottenere aiuti internazionali. Prosegue infine la diatriba territoriale con Israele, riaccesa dal ritrovamento di un giacimento di petrolio e gas in un’area di mare contesa.

  • Pushing Back Responsibility: un nuovo rapporto sulle migrazioni in Europa - Intervista a Giulia Spagna

    24/05/2021 Duración: 11min

    L'Europa ha un problema alle sue frontiere: sono ancora troppi i respingimenti illegali di persone migranti. Un nuovo rapporto intitolato Pushing Back Responsibility cerca di fare luce su questo fenomeno e sul mancato rispetto delle norme da parte di diversi Stati. Tra i firmatari dell'indagine anche ASGI, Danish Refugee Council e Diaconia Valdese.Nell'ultimo anno la pandemia ha messo parzialmente in secondo piano il tema delle migrazioni, ma i dati restano preoccupanti. Sono infatti 2.162 i respingimenti violenti che si sono verificati nei soli primi tre mesi del 2021. Di fatto, si tratta di violazioni dei diritti umani, che vengono impiegate come sistema di controllo dei confini, anche da parte della stessa Unione Europea.Non viene quindi meno il diritto degli Stati di tutelare le proprie frontiere, ma si evidenzia la necessità che venga fatto nel rispetto delle leggi internazionali. Gli accordi internazionali portati avanti con paesi terzi come Turchia o Tunisia non sono sostenibili dal punto di vista del

  • Il Tigray torna indietro di decenni - Intervista a Carmen Bertolazzi

    10/02/2021 Duración: 13min

    Il conflitto che si è scatenato alla fine del 2020 in Tigray, regione nel nord dell'Etiopia, lascia ancora i suoi strascichi. Non ci sono fonti dirette dal territorio, perché la zona rimane interdetta ai giornalisti e alle organizzazioni umanitarie. Sembra però che qualche spiraglio si stia aprendo: sporadiche riaperture delle comunicazioni telefoniche stanno interessando le città, ancora in mano all'esercito governativo, così come i collegamenti Internet.Si continua però a combattere, in particolare nelle zone montuose della regione. L'esercito tigrino avrebbe infatti deciso di spostare le attività del conflitto nelle zone meno densamente popolate per preservare la popolazione civile. Anche in questo caso restano comunque scarse le informazioni.La presenza dell'esercito eritreo a supporto di quello governativo etiope ha suscitato risposte da parte della comunità internazionale, e l'UNHCR ha denunciato le violenze riportate dai produghi tigrini accolti nei campi del Sudan.Le ultime notizie, che dovranno esser

  • Cosa succede lungo la rotta balcanica - Intervista a Gianfranco Schiavone

    14/01/2021 Duración: 08min

    Il 23 dicembre 2020 un incendio distruggeva il campo profughi di Lipa, in Bosnia ed Erzegovina. Molte persone si erano viste costrette a passare le notti invernali nelle foreste intorno al campo abbattuto.Da allora ben poco è cambiato. L'esercito bosniaco ha montato tende provvisorie e alcuni gabinetti chimici, ma le condizioni di vita restano molto degradate.La situazione di Lipa sembra andare verso una soluzione che in realtà una soluzione non è. La situazione verrà probabilmente riassorbita nel silenzio, così come accade ormai da anni per i campi profughi in Bosnia. Una crisi annunciata da tempo, insomma, ma non gestita con gli strumenti adatti.Le politiche europee di respingimenti o di confinamento dei migranti nei primi Paesi di arrivo sembrano rendere invisibili le persone che si muovono lungo la rotta balcanica.Questi fenomeni sono sintetizzati nella seconda edizione del dossier La rotta balcanica. I migranti senza diritti nel cuore dell’Europa. L'analisi, curata dalla rete RiVolti ai Balcani, verrà pr

  • Il terzo lungo inverno dei migranti a Bihac

    30/12/2020 Duración: 13min

    Negli ultimi giorni si è tornati a parlare della rotta bosniaca, ramo secondario della cosiddetta rotta balcanica per le migrazioni. Questo percorso vede il transito di migliaia di persone ogni anno, ma il 2020 ha avuto un impatto particolare.La pandemia ha avuto le sue ripercussioni anche sulle persone migranti, e in particolare sulla loro possibilità di attraversare i confini statali. In un contesto di movimento già di per sé rarefatto queste ulteriori limitazioni hanno generato non pochi problemi.A ciò si è aggiunta la difficile situazione sull'altipiano di Bihac, in Bosnia. L'OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) ha preso il controllo del campo di accoglienza di Lipa, che è arrivato a ospitare alla fine dell'estate più di 1500 persone. Il governo bosniaco non ha però garantito gli allacci alle reti idriche ed elettriche, e per questo motivo il 23 dicembre l'OIM ha deciso di chiudere il campo. Molte delle persone che vi erano accolte ora dormono nei boschi, sotto la neve.Si tratta di scenar

  • Arresti e condanne per il colpo di stato in Turchia - Intervista a Chiara Maritato

    14/12/2020 Duración: 14min

    Alla fine di novembre sono arrivate notizie di condanne per il tentativo di colpo di stato del 2016 in Turchia. Agli stessi fatti si riferiscono arresti portati avanti negli ultimi giorni. In tutti i casi gli obiettivi sono accusati di aver organizzato o aver preso parte al tentato golpe.Perlopiù si tratta di ufficiali dell'esercito: secondo la magistratura turca alcuni di loro avrebbero ordinato l'attacco aereo contro il parlamento e altri raid sul Paese. A questi si aggiungono anche membri del movimento Gülen, ex alleato dello stesso Erdogan, ma additato dal 2017 come organizzazione terroristica.In generale, in Turchia a partire dal 2016 si sono intensificate sempre più le operazioni condotte contro l'opposizione. Giornalisti, attivisti per i diritti umani, membri di partiti avversi sono stati arrestati e condannati. Eppure l'opposizione non si è fermata, anzi, è cresciuta nel tempo. Movimenti femministi e di lavoratori si stanno rafforzando, e riescono ora a avviare mobilitazioni molto partecipate.Ne parla

  • La chiusura delle indagini sull'omicidio di Giulio Regeni - Intervista a Riccardo Noury

    11/12/2020 Duración: 08min

    Dopo più di quattro anni, il 10 dicembre, si sono chiuse le indagini della Procura di Roma sull'omicidi di Giulio Regeni. I quattro indagati appartengono ai servizi segreti egiziani, e per loro le accuse sono di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali e omicidio.La Procura del Cairo era arrivata a conclusioni molto diverse: erano stati indicati come responsabili alcuni appartenenti ad una banda di rapinatori, Cinque di loro erano stati uccisi nel tentativo di depistare le indagini nel maggio 2016.Attendendo una sentenza che dovrà arrivare presumibilmente nel 2021, bisogna comunque tenere conto del contesto generale egiziano. Nel paese nordafricano sono all'ordine del giorno gli attacchi contro coloro che si occupano del rispetto dei diritti umani, accusati di rappresentare minacce per lo stato.Intanto, nello stesso giorno della chiusura delle indagini italiane sulla morte di Giulio Regeni, la Francia ha conferito la Legione d'Onore al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Una pr

  • Investire su sanità e scuola, non sugli armamenti - Intervista a Francesco Vignarca

    03/12/2020 Duración: 10min

    Stando ai dettagli della Legge di Bilancio in discussione in Parlamento, nel 2021 verranno destinati 6 miliardi di euro all'acquisto di nuovi armamenti per l'Italia. Una spesa che vale circa l'1/2% del PIL.A fronte di questa ipotesi, la Rete Italiana per il Disarmo ha proposto una moratoria. La richiesta è in generale di ridurre le spese per la Difesa, in particolare di non investire in nuovi sistemi d'armamento in un momento così complesso per la tenuta del sistema sociale del Paese. Scuola e sanità sono i settori su cui si chiede di dirottare i fondi, perché particolarmente colpite dalla crisi epidemica, seppure per ragioni diverse.Non è facile fare confronti di dati, ma può rappresentare un esercizio utile per comprendere la loro misura. Ad esempio, il costo di un carro armato Ariete permetterebbe la riapertura di circa 20 piccoli ospedali; una fregata europea multimissione potrebbe permettere l'assunzione di 1.200 infermieri per dieci anni.Ne parla Francesco Vignarca, Coordinatore della Rete Italiana per

  • L'uccisione di Mohsen Fakhrizadeh - Intervista a Nicola Pedde

    01/12/2020 Duración: 10min

    Venerdì 27 novembre il principale scienziato iraniano che si occupava di nucleare è stato ucciso in un agguato. In realtà, Mohsen Fakhrizadeh era impegnato anche in altri ambiti di ricerca, come la gestione della pandemia da coronavirus. L'Iran ha immediatamente puntato il dito contro Israele, che non ha né confermato né negato le accuse.Sembra però difficile immaginarsi un altro responsabile per questa uccisione. Fakhrizadeh era un obiettivo simbolico, importante per gli interessi politici di Israele nella regione, e non solo.Negli ultimi mesi, Benjamin Netanyahu usa strategie aggressive, spesso senza concordarle con Benny Gantz, con cui condivide la direzione del governo. È difficile prevedere cosa accadrà con il cambio di amministrazione negli Stati Uniti. Il fattore discriminante sarà la posizione di Biden, e ciò potrebbe fare la differenza nella capacità di reazione dell'Iran.Ne parla Nicola Pedde, Direttore dell'Institute for Global Studies.

  • Egitto contro Eipr - Intervista a Riccardo Noury

    16/11/2020 Duración: 07min

    Domenica 15 novembre le autorità egiziane hanno arrestato Mohammed Basheer, direttore amministrativo dell'Eipr (Egyptian Initiative for Personal Rights), ong che si occupa di diritti umani. Le accuse sono di appartenenza e finanziamento a un gruppo terroristico e diffusione di notizie false sui social network.Questi capi d'accusa al momento sembrano essere generici, senza dettagli. Il timore è che si possa trattare di una sorta di incriminazioni standard già applicate in molti altri casi. Uno di questi è quello di Patrick Zaky, studente egiziano dell'Università di Bologna detenuto al Cairo da nove mesi e anche lui attivo nell'Eipr.Più che un'accusa basata su fatti concreti sembra quindi trattarsi di un'azione intimidatoria nei confronti dell'ong, i cui rappresentanti avevano incontrato alcuni giorni fa degli ambasciatori dell'Unione Europea.Ne parla Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

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